L’assicurazione delle auto d’epoca

Tra i diversi vantaggi legati al possesso di un’auto d’epoca, c’è quello che riguarda le polizze assicurative.

Purtroppo anche nel mondo delle assicurazioni ci sono stati dei “disguidi” che hanno portato ad assicurare come “auto d’epoca” (quindi con agevolazioni) anche auto che in realtà non erano iscritte ai registri e che, dunque, avevano la sola caratteristica di avere più di vent’anni. Per evitare gli abusi oggi viene richiesto il possesso di tutti i requisiti, requisiti già passati sotto il controllo dell’ASI che è l’ente che detta i parametri e che ha la facoltà di decidere se un’auto è d’epoca o meno. Detto ciò, generalmente le auto d’epoca hanno una classe di merito fissa, che va al di la del sistema basato su bonus/malus. Inoltre, inclusa nel costo del premio, c’è la guida libera che permette a chiunque di condurre il veicolo. Si può anche optare per una formula che consente di essere assicurati anche durante manifestazioni e sfilate a condizione che non si tratti di manifestazioni competitive. Per stipulare una polizza rca per auto d’epoca bisogna avere almeno 23 anni.

I collezionisti di auto storiche possono usufruire delle formule chiamate “garage” che permettono di assicurare l’intero parco auto a prezzi molto convenienti.

Bollo

Un vantaggio che era legato al bollo sulle auto d’epoca che non si pagava, esenzione venuta meno lo scorso anno (2014). Quella del bollo auto per le auto d’epoca è una questione “combattuta” in quanto alcune regioni nonostante la decisione dello Stato che, appunto, aveva reintrodotto il bollo per le auto d’epoca, alcune regioni, forti del gettito relativo alla riscossione del bollo, aveva comunque esentato questa tassa per le auto che rientravano nella definizione di “storiche”. Oggi la questione non si dibatte più in quanto la risoluzione del Ministero dell’Economia   4/DF del primo aprile 2015 ha chiarito che i parametri indicati nell’articolo 63, commi 2 e 3 della legge 342 del 2000 non sono più in vigore e quindi i veicoli ultra-ventennali devono pagare la tassa ordinaria. Anche la Corte costituzionale, nella sentenza 297 del 26 settembre 2003, ha chiarito che la disciplina del tributo spetta esclusivamente allo Stato e non alle singole Regioni che devono attenersi a quanto stabilito nella normativa introdotta con la legge di stabilità per il 2015 che, appunto, vuole che anche le auto d’epoca paghino il bollo. Questo tranne i veicoli storici ultratrentennali per i quali dovuta una tassa di circolazione forfettaria di Euro 29,82 per gli autoveicoli e Euro 11,93 per i motoveicoli. I possessori di auto storiche da 20 a 29 anni devono pagare il bollo dal 1° gennaio 2016. Le singole regioni, hanno solamente la facoltà di applicare uno sconto massimo del 10% sull’importo da pagare.

Come stipulare una polizza rca per auto d’epoca

Innanzitutto occorre chiedere, come sempre diversi preventivi, tenendo presente che per le auto d’epoca esistono delle particolari convenzioni con alcune compagnie assicurative che, generalmente, garantiscono:

  • la guida del veicolo per 365 giorni l’anno compresi i giorni di blocco parziale del traffico (targhe alterne)
  • le Coperture & massimali equiparati alle polizze RC “non storiche”.
  • le Copertura garantita anche durante le gare di regolarità
  • la  Possibilità di avere una polizza che comprende “incendio a primo rischio”, assistenza stradale, infortuni al conducente e tutela legale
  • la  Carta Verde.
  • la  Possibilità di cumulare più veicoli nella stessa polizzapurché intestati alla medesima persona o persona appartenente allo stesso nucleo familiare

Quindi il primo passo da fare è quello di verificare eventuali convenzioni con le diverse federazioni.

Se si chiedono preventivi alle compagnie di assicurazioni è bene tenere presente che spesso la tendenza è quella di porre la clausola che prevede che l’auto non venga guidata tutti i giorni ma solo in particolari occasioni, come ad esempio per l’esposizioni in musei o raduni.

Altre restrizioni concernono il numero dei conducenti che varia da compagnia a compagnia e il massimale standard per quasi tutte le compagnie: 2.500.000 euro con l’opzione incendio e furto.


Cosa serve per stipulare una rca per auto d’epoca?

Riassumendo per poter stipulare una polizza per auto d’epoca occorre avere tutti i seguenti requisiti:

  • l’auto deve almeno 20 anni calcolati dalla data di costruzione.
  • l’auto deve essere iscritta presso uno dei club federati ASI (Automotoclub Storico Italiano). Qui si può trovare il club federato più vicino: http://www.asifed.it/
  • il contraente deve avere compiuto i 23 anni

i documenti che servono alla compagnia assicurativa sono i seguenti:

  • l’Attestato di Datazione e Storicità e cioè il documento che contiene la datazione e tutti i dati che identificano l’auto;
  • il Certificato d’Identità dell’Auto;
  • il Certificato di Rilevanza Storica e cioè un documento sostitutivo del vecchio “Certificato delle caratteristiche Tecniche”;
  • la Carta d’Identità FIVA (Federazione Internazionale dei Veicoli Antichi).

Quanto costa una polizza per un’auto d’epoca?

L’assicurazione di un’auto d’epoca è senza dubbio meno onerosa rispetto ad un’assicurazione “tradizionale”. Generalmente il costo si aggira intorno alle 100 euro annue ma tanto dipende dalla compagnia, da eventuali clausole e/o presenza di restrizioni.

I vantaggi della polizza auto d’epoca sono:

  • il basso costo del premio assicurativo (in genere si aggira intorno ai 100 euro annui all’anno)
  • la classe, fissa per tutti,
  • l’assenza bonus/malus.

Qui potrete richiedere diversi preventivi per le auto d’epoca:

Ma come può un’auto essere definita d’epoca e godere quindi dei vantaggi che riguardano l’aspetto di oneri fiscali e assicurativi?

Auto d’epoca: definizione e modalità per l’iscrizione al registro auto storiche italiane

Viene definita auto d’epoca o auto storica un'automobile che ha più di 20 anni di vita a partire dalla data di costruzione (attenzione non dalla data di immatricolazione!) che sia iscritta ad un apposito registro.

Come si effettua l’iscrizione al registro dell’auto d’epoca.

La normativa di riferimento è la circolare prot. 79260 del 4/10/2010 emanata del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che detta i requisiti per la qualificazione e l’ iscrizione di un veicolo di interesse storico e collezionistico.

Vediamo quali sono i requisiti che occorrono:
  • l’appartenenza del veicolo (che deve essere a motore) ad una categoria tra autovetture, autoveicoli per trasporto promiscuo, autocarri, autoveicoli per trasporto specifico ed uso speciale, autocaravan, autobus, autotreni e autoarticolati;
  • la data di costruzione del mezzo deve essere di minimo 20 anni prima alla data della richiesta di iscrizione in uno dei Registri, di cui all’articolo 60 del C.d.S.Questa data è attestata dai Registri.
  • Occorre iscriversi ( o meglio iscrivere il veicolo) in uno dei Registri previsti dall’Art 60 cds come ASI, Storico Lancia, ItalianoFIAT, Italiano Alfa Romeo e Storico FMI. Qui vengono appurati requisiti e viene rilasciato il certificato di rilevanza storica e collezionistica.

I documenti che vengono rilasciati dai Registri

Certificato di identità (omologazione)
Si tratta di una sorta di documento di riconoscimento del veicolo dove ci sono la fotografia, la data, gli estremi identificativi, la descrizione dello stato di conservazione o dell’avvenuto restauro, la classificazione e l’annotazione delle eventuali difformità dallo stato d’origine riscontrate. Viene dato in uso al tesserato con una targa metallica che corrisponde al documento. A richiesta, possono essere rilasciati, con il Certificato d’Identità (Omologazione) anche la Carta d’Identità FIVA, il Certificato di rilevanza Storica e Collezionistica e la Carta ASI di Storicità per Ciclomotori. Tutto questo da modo di partecipare alle Manifestazioni iscritte nel Calendario Nazionale ASI e di ricevere un trattamento assicurativo vantaggioso

Certificato di rilevanza storica
E’ un documento che sostituisce il “certificato delle caratteristiche tecniche”. Serve per la circolazione dei veicoli d’epoca dal 19/03/2010. E’ richiesto ai sensi del D.M. 17/12/2009, che regola i requisiti per la circolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico.

FAQ - domande frequenti sulle auto d’epoca

Cosa accade se il veicolo storico è stato cancellato dal PRA o ha documenti che non sono più validi per la circolazione?
In questi casi deve essere prodotta dal richiedente l’iscrizione una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che dichiara lo stato di corretta conservazione del veicolo (rispetto agli anni trascorsi dalla data di cancellazione dal PRA), e deve essere “dichiarata” la causa di cancellazione del veicolo, il luogo di rinvenimento e la modalità con cui è avvenuto il rinvenimento stesso. Tutte queste informazioni faranno parte del certificato di rilevanza storica e collezionistica.

I mezzi storici possono circolare liberamente?
I mezzi d’epoca possono circolare previo controllo periodico di revisione o previo accertamento di idoneità alla circolazione per mezzo si una visita e una prova da eseguire all’Ufficio Motorizzazione Civile o nei Centri Prova Autoveicoli a circolazione di veicoli di interesse storico

Ogni quanto va fatta la revisione periodica delle auto d’epoca?
La revisione dei mezzi d’epoca deve essere biennale entro il mese di rilascio della carta di circolazione o entro il mese che corrisponde a quello in cui è stato fatto l’ultimo controllo di revisione.